Tariffe Trump: l’economia americana resiste al protezionismo
Fonti
Articolo originale: Why haven’t Trump’s tariffs crashed the US economy? di Jeffrey Frankel, pubblicato su The Guardian il 29 dicembre 2025.
Approfondimento
Nel gennaio 2025, l’amministrazione di Donald Trump ha introdotto nuove tariffe su una vasta gamma di beni importati. L’aspettativa iniziale degli economisti era che l’aumento dei costi di produzione e dei prezzi al consumo avrebbe generato un shock di offerta, con conseguente inflazione più alta e redditi reali più bassi. Tale scenario avrebbe limitato l’efficacia delle politiche monetarie della Federal Reserve.

Dati principali
| Indicatore | Valore prima delle tariffe | Valore dopo le tariffe | Commento |
|---|---|---|---|
| Tariffa media effettiva sulle importazioni statunitensi | 2 % | 18 % | Livello più alto da quando la legge Smoot‑Hawley è stata approvata nel 1930. |
| Inflazione e occupazione | Non specificato | Non ancora raggiunto l’impatto previsto, ma potenzialmente pieno entro il 2026. | Effetti ancora in fase di sviluppo. |
Possibili Conseguenze
Le tariffe hanno introdotto incertezza nei mercati, con potenziali effetti negativi su:
- Il livello dei prezzi al consumo, che potrebbe aumentare.
- Il reddito reale delle famiglie, se i prezzi dei beni importati salgono.
- Il livello di occupazione, soprattutto nei settori che dipendono dalle importazioni.
Opinione
L’articolo sostiene che, sebbene gli effetti immediati sull’inflazione e sull’occupazione non siano stati così gravi come temuto, la situazione potrebbe evolvere in modo più marcato entro il 2026.
Analisi Critica (dei Fatti)
Il confronto con la legge Smoot‑Hawley del 1930 e con le tariffe introdotte durante il primo mandato di Trump fornisce un quadro storico. L’aumento da 2 % a 18 % della tariffa media effettiva è documentato dal Yale Budget Lab e rappresenta un livello di protezionismo senza precedenti negli ultimi decenni. Tuttavia, l’articolo non fornisce dati quantitativi sull’inflazione o sull’occupazione, limitando la valutazione dell’impatto reale.
Relazioni (con altri fatti)
Le tariffe di Trump hanno violato accordi internazionali e hanno contrastato la posizione dichiarata del Partito Repubblicano sul libero commercio. Inoltre, la loro severità ha superato quella delle tariffe del primo mandato e quella della legge Smoot‑Hawley, creando un contesto di incertezza economica.
Contesto (oggettivo)
Nel contesto della politica commerciale degli Stati Uniti, le tariffe sono state utilizzate come strumento per proteggere settori industriali specifici. L’introduzione di tariffe elevate ha avuto ripercussioni su catene di approvvigionamento globali, sui prezzi al consumo e sulle relazioni commerciali con partner internazionali.
Domande Frequenti
- Qual è stato l’impatto immediato delle tariffe di Trump sull’inflazione? L’articolo indica che l’effetto sull’inflazione non è stato così grave come previsto, ma potrebbe manifestarsi più intensamente entro il 2026.
- Come si confrontano le tariffe di Trump con quelle del primo mandato? Le tariffe introdotte nel 2025 sono state più severe e hanno avuto un impatto più grande rispetto a quelle del primo mandato.
- Qual è stato il livello medio delle tariffe dopo l’introduzione? La tariffa media effettiva è salita da 2 % a 18 %, il livello più alto da quando la legge Smoot‑Hawley è stata approvata nel 1930.
- Quali sono le principali preoccupazioni per l’occupazione? L’incertezza derivante dalle frequenti modifiche delle politiche tariffarie potrebbe influenzare negativamente l’occupazione, soprattutto nei settori dipendenti dalle importazioni.
- Le tariffe violano accordi internazionali? Sì, le tariffe introdotte da Trump hanno violato accordi internazionali e hanno contrastato la posizione dichiarata del Partito Repubblicano sul libero commercio.
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