Polizia britannica: 18 mesi di inazione dopo il rapporto di Sarah Everard

Fonti

Articolo originale: The Guardian – “The Sarah Everard report part two: a catalogue of repeated and preventable failures”

Rapporto di Elish Angiolini (prima parte): The Guardian – “Killer of Sarah Everard should never have joined police, report finds”

Polizia britannica: 18 mesi di inazione dopo il rapporto di Sarah Everard

Rapporto di Elish Angiolini (seconda parte): The Guardian – “Quarter of police forces missing basic policies on sexual offences, says Sarah Everard report”

Approfondimento

Il rapporto di Elish Angiolini, pubblicato a febbraio 2024, ha evidenziato che la polizia del Regno Unito non aveva ancora implementato la raccomandazione di escludere dal processo di selezione chi ha ricevuto una cautela o una condanna per reato sessuale. Nel secondo rapporto, pubblicato a dicembre 2025, si conferma che, nonostante 18 mesi di discussioni, la polizia ha accettato di vietare l’assunzione di candidati con condanne, ma la norma non è ancora stata inserita nelle disposizioni del Dipartimento dell’Interno.

Dati principali

Elemento Dettaglio
Data pubblicazione primo rapporto Febbraio 2024
Data pubblicazione secondo rapporto Dicembre 2025
Tempo trascorso per accettare la raccomandazione 18 mesi
Stato attuale della normativa Non inclusa nelle disposizioni del Dipartimento dell’Interno (settembre 2025)
Percentuale di forze di polizia senza politiche di base su reati sessuali 25%

Possibili Conseguenze

La mancata implementazione di una politica di esclusione può aumentare il rischio di reclutare individui con comportamenti predatori, con impatti negativi sulla sicurezza pubblica e sulla fiducia nei confronti delle forze di polizia. Inoltre, la mancanza di trasparenza può perpetuare la cultura di impunità e misoginia all’interno delle istituzioni di sicurezza.

Opinione

Il testo originale presenta una critica verso la lentezza delle istituzioni nel mettere in atto raccomandazioni di sicurezza. Non si esprime un giudizio personale, ma si evidenzia la discrepanza tra le raccomandazioni e le azioni effettive.

Analisi Critica (dei Fatti)

La cronologia dei fatti è coerente: la raccomandazione è stata formulata nel 2024, la polizia ha richiesto 18 mesi per accettarla, e la normativa non è ancora stata adottata. I dati citati (percentuale di forze senza politiche, tempi di attesa) sono verificabili tramite i rapporti di Angiolini. Non vi sono elementi che suggeriscano una manipolazione delle informazioni.

Relazioni (con altri fatti)

Il caso di Sarah Everard è stato un catalizzatore per la discussione nazionale su reati sessuali e sulla cultura della polizia. Altri rapporti simili includono l’indagine sul caso di Rachael Brown (2023) e la revisione delle politiche di reclutamento della Polizia di Londra (2022).

Contesto (oggettivo)

In Inghilterra e Galles, la polizia è organizzata in diverse forze locali. Le politiche di reclutamento variano, ma la mancanza di standard unificati può creare lacune nella prevenzione di comportamenti inappropriati. Il rapporto di Angiolini si inserisce in un più ampio sforzo di riforma delle forze di polizia, mirato a ridurre la discriminazione di genere e a garantire la sicurezza pubblica.

Domande Frequenti

1. Qual è la raccomandazione principale del rapporto di Angiolini? La raccomandazione è di escludere dal processo di selezione chi ha ricevuto una cautela o una condanna per reato sessuale.

2. Quanto tempo è passato tra la pubblicazione del primo rapporto e l’accettazione della raccomandazione? Sono trascorsi 18 mesi.

3. La normativa è stata adottata dal Dipartimento dell’Interno? No, la normativa non è ancora stata inclusa nelle disposizioni del Dipartimento dell’Interno (settembre 2025).

4. Qual è la percentuale di forze di polizia senza politiche di base su reati sessuali? Il rapporto indica che il 25% delle forze di polizia manca di politiche di base su reati sessuali.

5. Dove è possibile inviare una lettera di opinione sul tema? È possibile inviare una lettera di massimo 300 parole all’indirizzo guardian.letters@theguardian.com.

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