Natale in rete: evitare i conflitti familiari causati dagli algoritmi dei social media

Fonti

Fonte: The Guardian – “No bickering around the Christmas tree! If your family are trapped by their algorithms, here’s the way out”

Libro: Smartphone Nation: Why We’re All Addicted to Screens and What You Can Do About It – Kaitlyn Regehr

Natale in rete: evitare i conflitti familiari causati dagli algoritmi dei social media

Approfondimento

Il dottor Kaitlyn Regehr, direttore del programma di digital humanities presso l’University College London, ha condotto ricerche che evidenziano livelli elevati di disinformazione e disconnessione sui social media. Nel periodo natalizio, le tradizioni culturali si intrecciano con l’uso di piattaforme come TikTok, dove le famiglie condividono commenti e reazioni su questioni politiche, sociali e familiari.

Dati principali

  • December è associato a rituali culinari, riunioni familiari e condivisione di contenuti su TikTok.
  • Le discussioni familiari spesso includono riferimenti a “wokeness”, “debate intergenerazionale” e “personaggi tipici” come l’“zio”.
  • La polarizzazione culturale e politica è amplificata da silos informativi alimentati dai social media.
  • Regehr propone tre strategie: essere proattivi, pensare al quadro generale e concentrarsi su esempi positivi.

Possibili Conseguenze

La diffusione di contenuti polarizzanti può intensificare i conflitti familiari, ridurre la coesione sociale e perpetuare la disinformazione. L’uso di algoritmi che favoriscono contenuti già condivisi può limitare l’esposizione a punti di vista diversi, rafforzando le convinzioni preesistenti.

Opinione

Secondo Regehr, la chiave per gestire le tensioni familiari è avviare conversazioni in modo proattivo, mantenere un tono obiettivo e fornire informazioni che permettano un pensiero critico autonomo. L’approccio suggerito è quello di focalizzarsi su esempi positivi, soprattutto per i giovani, per promuovere un dialogo costruttivo.

Analisi Critica (dei Fatti)

Le affermazioni di Regehr si basano su studi empirici che mostrano un legame tra l’uso intensivo dei social media e la diffusione di disinformazione. La sua proposta di intervento si allinea con le pratiche di alfabetizzazione digitale, che mirano a migliorare la capacità di valutare la credibilità delle fonti online.

Relazioni (con altri fatti)

Il fenomeno descritto si inserisce in un più ampio contesto di “echo chambers” digitali, dove gli algoritmi di raccomandazione rafforzano le opinioni già presenti. La ricerca di Regehr è in linea con studi che evidenziano l’impatto delle piattaforme social sulla polarizzazione politica e culturale.

Contesto (oggettivo)

Il periodo natalizio è tradizionalmente un momento di condivisione e riflessione. L’integrazione dei social media in queste pratiche ha introdotto nuove dinamiche di comunicazione, spesso caratterizzate da un rapido scambio di opinioni e da una maggiore esposizione a contenuti polarizzanti.

Domande Frequenti

1. Qual è il ruolo di Kaitlyn Regehr in questo studio?

Regehr è direttore del programma di digital humanities presso l’University College London e ha condotto ricerche sulla disinformazione e la polarizzazione sui social media.

2. Come si manifesta la polarizzazione nelle discussioni familiari di dicembre?

Le discussioni includono spesso riferimenti a “wokeness”, dibattiti intergenerazionali e personaggi tipici come l’“zio”, con contenuti che possono intensificare i conflitti familiari.

3. Quali strategie propone Regehr per gestire le tensioni?

Le strategie includono: essere proattivi, pensare al quadro generale e concentrarsi su esempi positivi, soprattutto per i giovani.

4. Dove è possibile trovare maggiori informazioni sul libro di Regehr?

Il libro “Smartphone Nation” è disponibile su Guardian Bookshop.

5. Come si collega questo articolo al tema più ampio della disinformazione?

Il caso illustrato è un esempio di come gli algoritmi dei social media possano amplificare la polarizzazione e la disinformazione, contribuendo a creare silos informativi.

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