La mente divisa di Edward Bullmore: la ricerca sulla schizofrenia ha finalmente identificato le sue cause?
The Divided Mind by Edward Bullmore review – do we now know what causes schizophrenia?
Fonti
Articolo originale: The Guardian – “The Divided Mind by Edward Bullmore review – do we now know what causes schizophrenia?”
Esperimento originale di Rosenhan: “On Being Sane in Insane Places” (1973)

Approfondimento
Nel 1973, lo psicologo americano David Rosenhan pubblicò i risultati di un esperimento che ha messo in luce le difficoltà nella diagnosi psichiatrica. L’esperimento coinvolse otto “pseudo-pazienti” che si recarono in diverse istituzioni psichiatriche lamentando l’ascolto di voci che dicevano “vuoto”, “vuoto” e “colpo”. Tutti furono ammessi e diagnosticati con schizofrenia o psicosi maniacale-depressiva. Immediatamente cessarono di mostrare sintomi e dichiararono di sentirsi bene. Il primo fu dimesso dopo sette giorni, l’ultimo dopo 52.
Per verificare la credibilità dei risultati, Rosenhan condusse un secondo esperimento: informò il personale di un grande ospedale universitario che uno o più pseudo-pazienti si sarebbero infiltrati e, alla fine, il personale avrebbe dovuto identificare chi fosse finzione. Su 193 pazienti ammessi, il 20% fu considerato sospetto. Successivamente Rosenhan rivelò che nessun pseudo-paziente era stato effettivamente inviato all’ospedale. I medici non riuscivano a riconoscere persone sane tra i pazienti e non riuscivano a identificare con affidabilità i pazienti realmente malati.
Dati principali
| Parametro | Valore |
|---|---|
| Numero di pseudo-pazienti | 8 (esperimento 1) / 0 (esperimento 2) |
| Numero di istituzioni psichiatriche | Vari (non specificato) |
| Durata di dimissione (esperimento 1) | 7–52 giorni |
| Numero di pazienti ammessi (esperimento 2) | 193 |
| Percentuale di sospetti (esperimento 2) | 20% |
Possibili Conseguenze
Questi risultati indicano che la diagnosi psichiatrica può essere soggetta a errori significativi, con potenziali impatti sulla fiducia dei pazienti nei confronti del sistema sanitario, sulla gestione delle risorse ospedaliere e sulla percezione pubblica delle malattie mentali.
Opinione
Il racconto di Rosenhan evidenzia la complessità della diagnosi psichiatrica e la necessità di criteri più oggettivi e verificabili. La sua ricerca ha stimolato discussioni sul miglioramento delle pratiche diagnostiche e sulla protezione dei diritti dei pazienti.
Analisi Critica (dei Fatti)
L’esperimento di Rosenhan è stato oggetto di dibattito per la sua metodologia e per le implicazioni etiche. La scelta di non inviare effettivamente pseudo-pazienti all’ospedale nel secondo esperimento ha sollevato interrogativi sulla trasparenza e sulla validità dei risultati. Tuttavia, i dati raccolti hanno fornito prove concrete di difficoltà nella distinzione tra pazienti sani e malati in contesti clinici.
Relazioni (con altri fatti)
Il caso di Rosenhan è spesso citato in studi che esaminano la validità delle diagnosi psichiatriche, la stigmizzazione delle malattie mentali e la necessità di approcci diagnostici basati su biomarcatori e criteri clinici più precisi.
Contesto (oggettivo)
Negli anni ’70, la psichiatria era in fase di transizione, con un crescente interesse per la ricerca empirica e per la revisione dei criteri diagnostici. L’esperimento di Rosenhan è stato pubblicato in un periodo in cui la comunità scientifica cercava di migliorare la validità e l’affidabilità delle diagnosi psichiatriche.
Domande Frequenti
- Che cosa ha dimostrato l’esperimento di Rosenhan? Ha evidenziato che i medici possono confondere pazienti sani con pazienti malati e viceversa, mettendo in luce la difficoltà di diagnosi psichiatrica.
- Quanti pseudo-pazienti sono stati coinvolti? Otto pseudo-pazienti sono stati inviati all’ospedale nel primo esperimento; nel secondo esperimento non sono stati inviati pseudo-pazienti.
- Qual è stato il risultato del secondo esperimento? Il 20% dei 193 pazienti ammessi è stato considerato sospetto, ma nessun pseudo-paziente era stato effettivamente inviato.
- Quali sono le implicazioni per la pratica clinica? L’esperimento suggerisce la necessità di criteri diagnostici più oggettivi e di una maggiore attenzione alla validità delle diagnosi psichiatriche.
- Dove è stato pubblicato l’esperimento originale? L’esperimento è stato pubblicato nel 1973 e il documento è disponibile online al link “On Being Sane in Insane Places”.
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