Johnny Cash: l’eredità denuncia Coca‑Cola per l’uso non autorizzato di un tributo

Fonti

Fonte: The Guardian

Approfondimento

L’azienda Coca‑Cola è stata citata in giudizio dall’eredità di Johnny Cash per aver impiegato un artista di tributo che imitava il cantante country americano in uno spot pubblicitario trasmesso tra i partite di football universitario. Il ricorso è stato presentato in base alla legge statale del Tennessee, nota come Elvis Act, che tutela la voce di una persona contro l’uso non autorizzato.

Johnny Cash: l'eredità denuncia Coca‑Cola per l'uso non autorizzato di un tributo

Dati principali

Parte Azioni Normativa
Estate di Johnny Cash Ingegnere di causa contro Coca‑Cola Elvis Act del Tennessee (2024)
Coca‑Cola Utilizzo di tributo senza autorizzazione Violazione del diritto alla voce
Stato Protezione della voce di artisti deceduti Legge statale

Possibili Conseguenze

Se la causa dovesse procedere, Coca‑Cola potrebbe essere condannata a pagare danni economici e a rimuovere lo spot. L’evento potrebbe rafforzare l’applicazione della Elvis Act e influenzare le pratiche pubblicitarie relative all’uso di tributi e imitazioni di artisti deceduti.

Opinione

Il caso evidenzia la crescente attenzione verso i diritti postumi degli artisti e la necessità per le aziende di verificare le autorizzazioni prima di utilizzare rappresentazioni di figure pubbliche.

Analisi Critica (dei Fatti)

La denuncia si fonda su una violazione documentata della legge che tutela la voce di un artista. Nonostante l’eredità di Johnny Cash avesse precedentemente concesso licenze per l’uso delle sue canzoni, non è stata richiesta autorizzazione specifica per l’imitazione vocale. La differenza tra l’uso di materiale protetto da copyright e l’uso della voce di un artista è chiara nella normativa statale.

Relazioni (con altri fatti)

Il caso si inserisce in un trend più ampio di controversie legali relative all’uso di tributi e imitazioni di artisti, come le recenti cause contro marchi che hanno impiegato imitazioni di artisti famosi senza permesso. La legge del Tennessee, introdotta nel 2024, è stata adottata in risposta a simili controversie in altri stati.

Contesto (oggettivo)

Il Tennessee ha introdotto la Elvis Act per proteggere la voce di artisti deceduti da usi non autorizzati. La legge è stata applicata per la prima volta in questo caso, che coinvolge un marchio globale e un artista iconico del country. L’uso di tributi in pubblicità è una pratica comune, ma la legge richiede ora una verifica più rigorosa delle autorizzazioni.

Domande Frequenti

1. Che cosa è la Elvis Act? La Elvis Act è una legge statale del Tennessee che protegge la voce di una persona contro l’uso non autorizzato, anche dopo la morte.

2. Perché l’eredità di Johnny Cash ha citato in giudizio Coca‑Cola? L’eredità sostiene che Coca‑Cola abbia impiegato un tributo che imitava Johnny Cash senza aver ottenuto il permesso necessario.

3. Qual è la differenza tra l’uso di canzoni e l’uso della voce di un artista? L’uso di canzoni è coperto dal copyright, mentre l’uso della voce di un artista è protetto dalla legge sulla voce, che richiede autorizzazione specifica.

4. Cosa potrebbe succedere se Coca‑Cola perde la causa? Coca‑Cola potrebbe dover pagare danni e rimuovere lo spot pubblicitario che utilizza il tributo.

5. L’uso di tributi è illegale? L’uso di tributi non è illegale di per sé, ma richiede l’autorizzazione del detentore dei diritti, sia per le canzoni sia per la voce dell’artista.

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