Il terrore spagnolo di Guillermo del Toro: recensione di “The Devil’s Backbone”

Fonti

Articolo originale: The Guardian – “The Devil’s Backbone review – rich, rousing ghost story is early gothic gem from Guillermo del Toro”

Approfondimento

Il film “The Devil’s Backbone” (2001) è un’opera di Guillermo del Toro che combina elementi di horror e fiaba. Ambientato in un orfanotrofio per ragazzi in Spagna degli anni ’30, il film racconta la storia di un ragazzo, Carlos, che si confronta con la realtà di un luogo segreto e sovrannaturale. Il regista, allora poco conosciuto, dimostra fin da subito un talento per la narrazione visiva e la sensibilità emotiva.

Il terrore spagnolo di Guillermo del Toro: recensione di “The Devil’s Backbone”

Dati principali

Elemento Informazione
Anno di uscita 2001
Regista Guillermo del Toro
Genere Horror, fiaba, dramma
Ambientazione Orfanotrofio per ragazzi, Spagna, anni ’30
Personaggi principali Carlos, Santi, Marisa Paredes, Federico Luppi, Eduardo Noriega
Temi Fascismo, guerra civile, superstizione, amicizia
Premi e riconoscimenti Premio alla sceneggiatura al Festival di Cannes (2001)

Possibili Conseguenze

Il film ha consolidato la reputazione di del Toro come regista capace di fondere elementi fantastici con contesti storici complessi. Ha inoltre influenzato la produzione di film successivi che trattano tematiche simili, come “Pan’s Labyrinth” (2006). Dal punto di vista culturale, ha contribuito a una maggiore attenzione verso la rappresentazione della guerra civile spagnola nei media.

Opinione

Secondo la recensione originale, “The Devil’s Backbone” è considerato uno dei migliori lavori di del Toro, grazie alla sua capacità di creare un’atmosfera cupa e coinvolgente, combinata con una narrazione empatica. Il film è descritto come una “storia spettrale ricca e coinvolgente” che si distingue per la sua maestria tecnica.

Analisi Critica (dei Fatti)

Il film utilizza una combinazione di effetti visivi e sceneggiatura per costruire un mondo semi-surrealista. La presenza di un’ombra di guerra civile spagnola è evidente nella rappresentazione di un orfanotrofio che funge da rifugio per i bambini, ma anche da teatro di conflitto. La scelta di inserire personaggi con caratteristiche contrastanti (ad esempio, la cura di Marisa Paredes contro l’aggressività di Eduardo Noriega) serve a evidenziare le tensioni sociali dell’epoca.

Relazioni (con altri fatti)

Il film è collegato a opere successive di del Toro, in particolare “Pan’s Labyrinth”, che condividono temi di magia, guerra e la prospettiva infantile. Inoltre, la rappresentazione della Spagna fascista è in linea con altre produzioni cinematografiche che trattano la guerra civile, come “La vita è bella” (1997) e “La casa delle bambole” (2004).

Contesto (oggettivo)

Nel 2001, Guillermo del Toro era ancora un regista emergente, dopo il flop “Mimic” (1997). “The Devil’s Backbone” è stato accolto positivamente dalla critica internazionale, contribuendo a stabilire la sua reputazione. Il film è stato presentato al Festival di Cannes, dove ha ricevuto il premio alla sceneggiatura.

Domande Frequenti

1. Qual è il genere principale di “The Devil’s Backbone”? Il film combina elementi di horror, fiaba e dramma.

2. Dove è ambientato il film? L’azione si svolge in un orfanotrofio per ragazzi in Spagna negli anni ’30.

3. Chi è il regista e quale è la sua importanza? Il regista è Guillermo del Toro, che ha consolidato la sua reputazione con questo film prima di progetti più noti come “The Shape of Water” e “Frankenstein”.

4. Quali sono i personaggi principali? Carlos, Santi, Marisa Paredes, Federico Luppi e Eduardo Noriega.

5. Qual è l’impatto storico del film? Il film offre una rappresentazione della guerra civile spagnola e del fascismo, contribuendo alla discussione culturale su quel periodo.

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