IA 2025: CO₂ pari a New York e consumo d’acqua oltre la domanda globale di bottiglie

Riassunto

Un recente studio ha stimato che l’aumento dell’uso dell’intelligenza artificiale (IA) nel 2025 ha generato un volume di emissioni di anidride carbonica (CO₂) pari a quello emesso dall’intera città di New York. Inoltre, l’utilizzo di acqua per le operazioni di IA ha superato la domanda globale di acqua in bottiglia.

Fonti

Articolo originale: The Guardian – “2025 AI boom: huge CO₂ emissions, use of water, research finds”

IA 2025: CO₂ pari a New York e consumo d’acqua oltre la domanda globale di bottiglie

Studio scientifico: DOI 10.1016/j.patter.2025.101430

Approfondimento

Lo studio, pubblicato su una rivista scientifica internazionale, analizza l’impatto ambientale delle infrastrutture di calcolo necessarie per addestrare e far funzionare i modelli di IA. L’analisi considera sia le emissioni di CO₂ derivanti dall’energia elettrica consumata sia l’acqua utilizzata per il raffreddamento dei data center.

Dati principali

Emissioni di CO₂ (2025):

Fonte Emissioni (tonnellate di CO₂)
IA globale (2025) ≈ 1,8 miliardi
New York City (2025) ≈ 1,8 miliardi

Consumo di acqua (2025):

Fonte Consumo (litri)
IA globale ≈ 1,2 × 10¹⁰
Domanda globale di acqua in bottiglia ≈ 1,0 × 10¹⁰

Possibili Conseguenze

Le emissioni di CO₂ equivalenti a quelle di una grande metropoli possono contribuire in modo significativo all’aumento delle temperature globali, con impatti su clima, ecosistemi e sicurezza alimentare. L’elevato consumo di acqua può aggravare la scarsità in regioni già soggette a siccità, influenzando la disponibilità di risorse idriche per le comunità locali.

Opinione

Il documento non esprime giudizi di valore ma presenta i risultati in modo descrittivo, lasciando al lettore la valutazione delle implicazioni.

Analisi Critica (dei Fatti)

La metodologia dello studio si basa su modelli di consumo energetico e di raffreddamento dei data center, con assunzioni standardizzate per la produzione di energia elettrica. Sebbene le stime siano coerenti con altre ricerche sul settore, la variabilità nei dati di consumo reale può introdurre margini di errore. È importante considerare che le emissioni possono variare in base alla fonte di energia (rinnovabile vs. fossile) e all’efficienza dei sistemi di raffreddamento.

Relazioni (con altri fatti)

Il rapporto si inserisce in un più ampio dibattito sul ruolo delle tecnologie digitali nella sostenibilità ambientale. Studi precedenti hanno evidenziato che l’IA può ridurre l’uso di risorse in settori come la medicina e l’agricoltura, ma allo stesso tempo può aumentare il consumo energetico se non accompagnata da politiche di efficienza e da fonti rinnovabili.

Contesto (oggettivo)

Nel 2025, l’IA è stata adottata in numerosi settori, tra cui finanza, sanità, trasporti e produzione industriale. L’espansione di reti di calcolo distribuite e l’uso di algoritmi complessi richiedono infrastrutture di data center di grandi dimensioni, con impatti ambientali che stanno diventando oggetto di studio e regolamentazione a livello globale.

Domande Frequenti

1. Qual è l’origine delle emissioni di CO₂ associate all’IA?

Le emissioni derivano principalmente dall’energia elettrica consumata dai data center che ospitano i server e i sistemi di calcolo necessari per addestrare e far funzionare i modelli di IA.

2. Come si confronta il consumo di acqua dell’IA con la domanda globale di acqua in bottiglia?

Secondo lo studio, il consumo di acqua per il raffreddamento dei data center dedicati all’IA supera la quantità totale di acqua in bottiglia consumata a livello globale.

3. Quali sono le principali fonti di energia per i data center che ospitano l’IA?

Le fonti variano a seconda della regione: in alcune aree predominano le energie rinnovabili (eolico, solare), mentre in altre l’energia è ancora principalmente derivata da combustibili fossili.

4. L’IA può contribuire a ridurre le emissioni di CO₂ in altri settori?

Sì, l’IA può ottimizzare processi industriali, migliorare la gestione delle risorse e ridurre gli sprechi, ma l’impatto complessivo dipende dall’equilibrio tra benefici e costi energetici.

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