I Love LA: la serie che mostra la vera vita degli influencer

At last, TV about influencers that isn’t cringe – I Love LA is my show of the year | Emma Brockes

Il programma riesce a entrare nella mente dei protagonisti di vent’anni in modo fresco e autentico. Alcuni lo comprendono, altri no.

È passato un po’ di tempo da quando una serie televisiva ha suscitato un vero e proprio entusiasmo. Dopo un anno di programmazione più o meno mediocre, I Love LA, la commedia di HBO ambientata tra aspiranti influencer di Gen Z, è già considerata la migliore della stagione. La serie, che ha già trasmesso quattro episodi su un totale di otto, ha innescato tutti i segnali tipici di un evento televisivo: visioni ripetute con ossessione, copertura dettagliata, profili di grande portata dei protagonisti su Vanity Fair e recap settimanali su Vulture. Nei giorni successivi alla messa in onda di ogni episodio, i fan hanno trascritto e caricato l’intero copione, un gesto che, con la migliore volontà, nessuno ha replicato per Riot Women.

I Love LA: la serie che mostra la vera vita degli influencer

La sorpresa non sta nel fatto che sia la prima serie di Rachel Sennott, creatrice e protagonista a 30 anni, né nel fatto che l’azione si svolga in un piccolo mondo di est di Los Angeles, ma nel fatto che i contenuti relativi agli influencer possano essere davvero fruibili. Finora, gli sceneggiatori millennial e più anziani hanno spesso usato i social media come un dispositivo narrativo lento – “oh mio Dio, è diventato virale!” – o come sostituto del collasso di tutti gli standard noti. Probabilmente non hai visto queste serie perché nessuno le ha guardate, ma ecco alcuni esempi: The Girls on the Bus, una stagione di HBO in cui un giornalista tradizionale copre una corsa elettorale americana solo per scoprire che gli influencer – quei fastidiosi ragazzi! – hanno rubato la sua copertura; Girlboss, un flop di Netflix basato in parte sulle memorie di Sophia Amoruso, e che nemmeno un cameo di Cole Escola ha potuto salvare; e Flack, la serie con Anna Paquin che racconta pubblicisti che cercano di gestire i social media dei loro clienti, con un primo segnale di allarme nell’uso del termine “maven” nella sua pubblicità.

Emma Brockes è una colonnista del Guardian.

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Fonti

Articolo originale: The Guardian – Emma Brockes

Approfondimento

La serie I Love LA si distingue per la sua rappresentazione realistica delle dinamiche sociali dei giovani influencer. La narrazione si concentra su relazioni interpersonali, ambizioni professionali e la pressione costante di mantenere una presenza online coerente con l’immagine pubblica.

Dati principali

Caratteristica Dettaglio
Numero di episodi 8 (4 già trasmessi)
Piattaforma di distribuzione HBO
Creatrice e protagonista Rachel Sennott (30 anni)
Temi principali Influenza digitale, relazioni, ambizione, autenticità

Possibili Conseguenze

Il successo di I Love LA potrebbe incoraggiare le case di produzione a investire in contenuti che trattano in modo più realistico la cultura degli influencer, riducendo la dipendenza da stereotipi e cliché. Inoltre, la serie potrebbe influenzare la percezione del pubblico verso le figure digitali, promuovendo una visione più equilibrata delle loro vite.

Opinione

Il testo originale esprime un giudizio positivo sulla serie, evidenziando la sua capacità di offrire una rappresentazione autentica e coinvolgente. L’autore sottolinea l’importanza di una narrazione che vada oltre i cliché tipici del genere.

Analisi Critica (dei Fatti)

La serie si distingue per la sua attenzione ai dettagli psicologici dei personaggi, evitando la banalizzazione dei social media come semplice strumento narrativo. La critica evidenzia inoltre la mancanza di esempi precedenti di successo in questo ambito, confrontando I Love LA con produzioni meno riuscite come The Girls on the Bus e Girlboss.

Relazioni (con altri fatti)

Il successo di I Love LA si inserisce in un trend più ampio di contenuti che esplorano la cultura digitale. La serie si collega a discussioni più ampie su come i media tradizionali stanno integrando le dinamiche dei social media nelle loro narrazioni.

Contesto (oggettivo)

Nel 2025, la produzione televisiva ha visto un aumento di serie che trattano tematiche legate ai social media. I Love LA rappresenta un esempio di come le piattaforme di streaming stiano cercando di offrire contenuti che riflettano le esperienze contemporanee dei giovani.

Domande Frequenti

1. Quanti episodi ha già trasmesso I Love LA?
La serie ha trasmesso quattro episodi su un totale di otto previsti.

2. Chi è la creatrice e protagonista della serie?
Rachel Sennott, 30 anni.

3. Quali sono i temi principali trattati nella serie?
Influenza digitale, relazioni interpersonali, ambizione professionale e autenticità.

4. Come è stata accolta la serie dal pubblico?
La serie ha generato un forte interesse, con visioni ripetute e copertura mediatica su piattaforme come Vanity Fair e Vulture.

5. Quali altre serie sono state menzionate come esempi di produzioni meno riuscite?
Le serie The Girls on the Bus e Girlboss sono state citate come esempi di produzioni che non hanno avuto lo stesso successo.

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