Cloudflare si scusa: blackout che ha interrotto LinkedIn e Zoom

Cloudflare si scusa dopo l’ultimo blackout che ha colpito LinkedIn e Zoom

Il provider di infrastruttura web Cloudflare ha pubblicato una dichiarazione di scuse in seguito a un’interruzione avvenuta venerdì mattina, che ha impedito l’accesso a siti come LinkedIn, Zoom e Downdetector. Si tratta del secondo blackout in meno di un mese.

Nel suo post sul blog, l’azienda ha affermato: “Qualsiasi interruzione dei nostri sistemi è inaccettabile, e sappiamo di aver nuovamente lasciato l’Internet in difficoltà”. Ha inoltre annunciato che la prossima settimana verranno rilasciate ulteriori informazioni sulle misure che intende adottare per prevenire futuri guasti.

Cloudflare si scusa: blackout che ha interrotto LinkedIn e Zoom

Fonti

Articolo originale: The Guardian – “Another Cloudflare outage takes down websites LinkedIn, Zoom” (fonte nota da RSS).

Post sul blog di Cloudflare: “5 December 2025 outage”.

Approfondimento

Cloudflare è un servizio di Content Delivery Network (CDN) e di protezione contro attacchi DDoS che gestisce il traffico di milioni di siti web. L’interruzione di venerdì ha avuto un impatto immediato su piattaforme di comunicazione e collaborazione, evidenziando la dipendenza di molte aziende da infrastrutture di terze parti.

Dati principali

Data e ora Venerdì 5 dicembre 2025, mattina
Durata dell’interruzione Circa 30 minuti
Siti colpiti LinkedIn, Zoom, Downdetector, altri
Tipo di guasto Interruzione interna, non attacco esterno
Numero di blackout nel mese Due

Possibili conseguenze

Le interruzioni di Cloudflare possono causare:

  • Interruzione di servizi di comunicazione e collaborazione per utenti e aziende.
  • Perdita di fiducia da parte di clienti e partner.
  • Impatto economico per le piattaforme colpite, soprattutto se l’interruzione avviene durante periodi di alta domanda.
  • Richiesta di miglioramenti nelle infrastrutture di backup e resilienza.

Opinione

Il tono della comunicazione di Cloudflare è stato quello di una dichiarazione di responsabilità, senza attribuire l’interruzione a un attacco esterno. L’azienda ha riconosciuto l’importanza di garantire continuità e ha promesso ulteriori dettagli su misure preventive.

Analisi critica (dei fatti)

La dichiarazione di Cloudflare è coerente con i dati disponibili: l’interruzione è durata circa 30 minuti e non è stata causata da un attacco. La tempestività della comunicazione e l’impegno a fornire ulteriori informazioni indicano un tentativo di gestire la crisi in modo trasparente. Tuttavia, la frequenza di blackout (due in meno di un mese) solleva interrogativi sulla robustezza delle infrastrutture di Cloudflare.

Relazioni (con altri fatti)

Il blackout di venerdì segue un precedente evento simile avvenuto in novembre 2025, anch’esso di durata limitata ma con impatti simili su piattaforme di comunicazione. Entrambi gli incidenti evidenziano la dipendenza di servizi critici da provider di CDN e la necessità di piani di continuità più robusti.

Contesto (oggettivo)

Cloudflare è uno dei principali fornitori di servizi CDN e sicurezza web a livello globale. La sua infrastruttura è distribuita in centinaia di data center in tutto il mondo, con l’obiettivo di ridurre latenza e proteggere da attacchi informatici. Interruzioni come quelle di dicembre 2025 possono derivare da guasti hardware, errori di configurazione o problemi di rete interna.

Domande Frequenti

1. Qual è stata la durata dell’interruzione di Cloudflare?

Circa 30 minuti.

2. Quali siti principali sono stati colpiti dall’outage?

LinkedIn, Zoom e Downdetector, oltre ad altri siti web.

3. L’interruzione è stata causata da un attacco informatico?

No, Cloudflare ha dichiarato che non si trattava di un attacco.

4. Cosa ha promesso Cloudflare per il futuro?

Di rilasciare ulteriori informazioni la settimana successiva su come intende prevenire futuri guasti.

5. Quanti blackout ha subito Cloudflare in meno di un mese?

Due.

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