Chekhov rivelato: le prime storie tradotte svelano il suo lato giocoso

Anton Chekhov: le prime storie tradotte

Con battute sciocche e giochi di parole sperimentali, le prime traduzioni complete delle sue opere meno conosciute mostrano Anton Chekhov in una luce diversa.

Fonti

Fonte: The Guardian

Chekhov rivelato: le prime storie tradotte svelano il suo lato giocoso

Approfondimento

Anton Chekhov è uno degli scrittori più ammirati a livello mondiale. Come afferma il vincitore del Booker, George Saunders, “Chekhov – devo essere diretto? – è l’autore di racconti più grande che abbia mai vissuto”. Autori come Ann Patchett e Zadie Smith lo citano come fonte di ispirazione. Le sue opere teatrali – The Seagull, Three Sisters, Uncle Vanya e The Cherry Orchard – continuano a riempire teatri in tutto il mondo. Nel solo anno passato, Andrew Scott ha incantato il pubblico con la sua performance in un monologo di Vanya al National Theatre di Londra, mentre Cate Blanchett ha interpretato Arkadina in The Seagull al Barbican.

Dati principali

Opera: Anton Chekhov: Earliest Stories – prima traduzione completa in inglese delle storie, novelle e umoristici scritti dall’autore nei primi anni ’80 del XIX secolo.
Motivo della traduzione: secondo l’editrice Rosamund Bartlett, queste opere non erano state considerate “degne” della reputazione di Chekhov da parte degli editori commerciali perché troppo comiche e infantili.
Reazione durante la traduzione: Bartlett riferisce di aver “collassato in risate” durante il lavoro di traduzione.

Possibili Conseguenze

La pubblicazione di queste storie tradotte può ampliare la comprensione del pubblico contemporaneo di Chekhov, evidenziando un lato più leggero e giocoso dell’autore. Ciò potrebbe influenzare la percezione critica delle sue opere più serie e stimolare ulteriori ricerche su testi precedenti o meno noti.

Opinione

Il progetto di traduzione è stato accolto con entusiasmo da coloro che cercano una visione più completa di Chekhov, ma alcuni critici potrebbero considerare che la pubblicazione di opere “infantili” possa diluire la gravità della sua eredità letteraria.

Analisi Critica (dei Fatti)

Le informazioni presentate derivano da fonti affidabili: citazioni di George Saunders, riferimenti a performance teatrali recenti e dichiarazioni dell’editrice Rosamund Bartlett. Non vi sono elementi di opinione personale o sensazionalismo; i fatti sono riportati in modo oggettivo.

Relazioni (con altri fatti)

La traduzione di queste storie si inserisce in un più ampio trend di riedizioni di opere di autori classici, mirato a rendere accessibili testi precedentemente poco pubblicati. Inoltre, la scelta di pubblicare opere “giovanili” di Chekhov può essere vista in parallelo con la crescente attenzione verso la diversità di genere e di tono nelle pubblicazioni letterarie contemporanee.

Contesto (oggettivo)

Nel XIX secolo, Chekhov era già noto per i suoi racconti realistici e per le sue opere teatrali. Tuttavia, molte delle sue prime opere, scritte nei primi anni ’80, erano state trascurate a causa della loro natura umoristica. La traduzione di queste opere offre un quadro più completo del suo sviluppo artistico.

Domande Frequenti

1. Qual è l’obiettivo principale della traduzione di “Anton Chekhov: Earliest Stories”?
Risposta: Rendersi disponibili in inglese le storie, novelle e umoristici scritti da Chekhov nei primi anni ’80, che fino ad ora non erano stati tradotti per motivi di percezione di “infanzia” da parte degli editori.

2. Perché l’editrice Rosamund Bartlett ha riferito di aver “collassato in risate” durante la traduzione?
Risposta: Le opere tradotte contengono un livello di umorismo e gioco di parole che ha suscitato risate spontanee durante il processo di traduzione.

3. Come è stato accolto il progetto di traduzione da parte del pubblico e della critica?
Risposta: Il progetto è stato accolto con entusiasmo da coloro che cercano una visione più completa di Chekhov, sebbene alcuni critici possano temere che la pubblicazione di opere “infantili” possa diluire la gravità della sua eredità letteraria.

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