Armi cerebrali: la fantascienza diventa minaccia reale, avvertono studiosi
Mind‑altering “brain weapons” non sono più solo fantascienza, secondo ricercatori
Due studiosi britannici sostengono che i cosiddetti “armi cerebrali”, in grado di influenzare coscienza, percezione, memoria o comportamento umano, non siano più un concetto di fantascienza ma una realtà concreta che richiede un intervento globale per impedirne la militarizzazione.
Michael Crowley e Malcolm Dando, professori dell’Università di Bradford, stanno per pubblicare un libro che intende fungere da “allarme” per la comunità internazionale.

Fonti
Fonte: The Guardian – “Mind‑altering brain weapons no longer only science fiction, say researchers”
Approfondimento
Il termine “arma cerebrale” si riferisce a sostanze chimiche o tecnologie che possono alterare le funzioni neurologiche di un individuo. Gli studiosi avvertono che tali agenti possono essere sviluppati per scopi militari o di controllo sociale, con potenziali impatti su libertà e benessere delle persone.
Dati principali
| Elemento | Dettaglio |
|---|---|
| Autori | Michael Crowley, Malcolm Dando |
| Affiliazione | Università di Bradford, Regno Unito |
| Obiettivo del libro | Avvertire la comunità internazionale sulla potenziale militarizzazione di sostanze CNS‑acting |
| Data di pubblicazione prevista | 2025 (data indicativa) |
| Fonte principale | The Guardian, 22 novembre 2025 |
Possibili Conseguenze
Se le sostanze CNS‑acting venissero impiegate come armi, le conseguenze potrebbero includere:
- Alterazioni involontarie della percezione e del comportamento.
- Compromissione della libertà di pensiero e della dignità individuale.
- Rischi di abuso da parte di stati o gruppi non‑stati.
- Impatto sulla sicurezza internazionale e sulla stabilità sociale.
Opinione
Gli autori esprimono preoccupazione per la rapidità con cui la ricerca neuroscientifica può essere deviata verso applicazioni militari. Sottolineano la necessità di un dialogo globale e di regolamentazioni internazionali per prevenire la proliferazione di tali tecnologie.
Analisi Critica (dei Fatti)
La dichiarazione degli studiosi si basa su evidenze scientifiche che mostrano la capacità di alcune sostanze di modulare l’attività cerebrale. Tuttavia, la loro affermazione di “allarme” è una valutazione di rischio, non una prova di utilizzo attivo. È quindi importante distinguere tra potenziale e realtà concreta.
Relazioni (con altri fatti)
Il tema si collega a precedenti discussioni su armi chimiche e biologiche, nonché a normative internazionali come la Convenzione sulle armi chimiche. Inoltre, la ricerca su neurofarmaci per trattamenti medici solleva questioni etiche simili riguardo all’uso improprio.
Contesto (oggettivo)
Negli ultimi anni, la comunità scientifica ha registrato progressi significativi nella manipolazione delle funzioni cerebrali tramite farmaci, stimolazione elettrica e tecnologie di imaging. Parallelamente, le discussioni politiche su sicurezza nazionale e diritti umani hanno evidenziato la necessità di regole chiare per l’uso di tali tecnologie.
Domande Frequenti
- Che cosa si intende per “arma cerebrale”? Si riferisce a sostanze chimiche o tecnologie in grado di alterare le funzioni neurologiche di un individuo, come coscienza, percezione o comportamento.
- Chi sono gli autori che hanno pubblicato l’allarme? Michael Crowley e Malcolm Dando, professori dell’Università di Bradford.
- Qual è l’obiettivo del loro libro? Avvertire la comunità internazionale sulla potenziale militarizzazione di sostanze che agiscono sul sistema nervoso centrale.
- Quali sono le principali preoccupazioni sollevate? L’uso improprio di queste sostanze potrebbe compromettere la libertà di pensiero, la dignità individuale e la sicurezza internazionale.
- Dove è possibile trovare l’articolo originale? L’articolo è stato pubblicato su The Guardian il 22 novembre 2025, disponibile al link indicato nella sezione Fonti.
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