Drax e la biomassa: alberi di 250 anni sollevano interrogativi sulla sostenibilità

Fonti

Fonte: The Guardian – Drax, the forestry industry and the guise of ‘green’ energy

Approfondimento

Drax è un gruppo energetico britannico che utilizza la biomassa come fonte di energia. Nel 2024, la maggior parte della fibra di cui disponeva proveniva da residui di lavorazione del legno, mentre una minoranza era ottenuta da residui forestali. L’azienda ha attirato l’attenzione per l’utilizzo di alberi di 250 anni di età provenienti da foreste canadesi, un fatto che ha sollevato interrogativi sulla sostenibilità delle sue pratiche di approvvigionamento.

Drax e la biomassa: alberi di 250 anni sollevano interrogativi sulla sostenibilità

Dati principali

Tipo di fibra Percentuale Fonte
Residui di lavorazione del legno (sawdust e altri residui di macina) 81% Drax – Analisi area di raccolta
Residui forestali (legno di bassa qualità, rami, corteccia) 19% Stessa fonte

Possibili Conseguenze

L’uso di alberi di 250 anni di età può avere impatti negativi sulla biodiversità locale e sulla capacità delle foreste di assorbire CO₂. Se la gestione forestale non è sostenibile, si rischia di compromettere la resilienza degli ecosistemi e di aumentare le emissioni di gas serra, contraddicendo gli obiettivi di neutralità carbonica.

Opinione

Il testo originale esprime preoccupazione per la gestione delle foreste canadesi e per il ruolo di Drax nel finanziamento di pratiche di deforestazione. Tuttavia, l’articolo non fornisce dati quantitativi sul contributo di Drax alle emissioni totali, limitandosi a citare percentuali di fibra proveniente da residui.

Analisi Critica (dei Fatti)

Le percentuali riportate (81% residui di macina, 19% residui forestali) derivano da fonti interne di Drax e sono coerenti con le pratiche di approvvigionamento di biomassa comunemente adottate nel settore. La menzione di alberi di 250 anni di età è supportata da un articolo del Guardian pubblicato il 9 novembre 2025, che conferma l’origine canadesi di tali alberi. Non sono disponibili dati indipendenti che contestino queste affermazioni.

Relazioni (con altri fatti)

Il tema della biomassa come fonte di energia “verde” è strettamente collegato alle politiche di riduzione delle emissioni di CO₂ e alla transizione energetica. La questione della sostenibilità della biomassa è oggetto di dibattito tra scienziati, policy maker e settore privato, soprattutto per quanto riguarda l’impatto sulla deforestazione e sulla biodiversità.

Contesto (oggettivo)

Il Canada è uno dei principali esportatori di legno e prodotti forestali al mondo. La gestione forestale in Canada è regolata da leggi federali e provinciali che mirano a garantire la sostenibilità. Drax, come produttore di energia, si avvale di fornitori di biomassa che operano in diverse regioni, inclusa l’America del Nord. La questione della provenienza di alberi di 250 anni di età è stata sollevata in seguito a rapporti di esperti che hanno evidenziato la potenziale incompatibilità con gli standard di sostenibilità.

Domande Frequenti

1. Da dove proviene la maggior parte della fibra di Drax?

Il 81% della fibra proviene da residui di lavorazione del legno (sawdust e altri residui di macina), mentre il restante 19% è costituito da residui forestali.

2. Perché l’uso di alberi di 250 anni di età è stato criticato?

Gli alberi di 250 anni di età rappresentano una risorsa a lungo termine per le foreste. La loro rimozione può ridurre la capacità di assorbimento di CO₂ delle foreste e compromettere la biodiversità locale.

3. Qual è la fonte delle percentuali di fibra riportate?

Le percentuali sono state fornite da Drax nella sezione “Analisi area di raccolta” del loro sito web di sostenibilità.

4. Dove è stato pubblicato l’articolo originale?

L’articolo originale è stato pubblicato sul sito The Guardian, in una sezione dedicata al business e all’ambiente.

5. Qual è l’impatto ambientale della biomassa se non gestita correttamente?

Una gestione non sostenibile può portare a deforestazione, perdita di habitat, aumento delle emissioni di gas serra e riduzione della capacità delle foreste di assorbire CO₂.

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