Il buco nero dei dati climatici: la statistica delle morti per freddo che alimenta i dubbi sul cambiamento climatico
Fonti
Articolo originale: “There’s a catastrophic black hole in our climate data – and it’s a gift to deniers” di George Monbiot, The Guardian, 21 novembre 2025.
Approfondimento
Il testo originale affronta la questione delle statistiche relative ai decessi per condizioni climatiche estreme. In particolare, l’autore esamina la tesi secondo cui la mortalità per freddo sarebbe nove volte superiore a quella per caldo. L’autore, noto per le sue analisi critiche sul cambiamento climatico, mette in luce una lacuna significativa nei dati disponibili, definendola “un buco nero” di ignoranza che impedisce una comprensione completa delle conseguenze del riscaldamento globale.

Dati principali
La principale affermazione verificata è la seguente:
- La cifra di “nove volte più morti per freddo rispetto a caldo” è spesso citata da chi sostiene di voler ritardare l’azione climatica.
Altri dati menzionati, ma non verificati nel testo, includono:
- Impatto negativo delle emissioni di combustibili fossili e del consumo di carne e latticini sul clima.
- Conseguenze del cambiamento climatico quali tempeste, inondazioni, siccità, incendi, fallimenti delle colture, malattie e aumento del livello del mare.
Possibili Conseguenze
Se la tesi dei decessi per freddo prevalente rimane accettata senza verifica, si rischia di:
- Ridurre la pressione per adottare misure di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico.
- Ignorare altri impatti gravi e in crescita, come le ondate di calore, le catastrofi idrogeologiche e le crisi alimentari.
- Contribuire a una distribuzione iniqua delle responsabilità e dei costi, con le popolazioni più vulnerabili che subiscono le conseguenze più gravi.
Opinione
Il testo esprime l’opinione dell’autore secondo cui la statistica citata è fuorviante e serve a minimizzare l’urgenza di agire contro il cambiamento climatico. L’autore sostiene che la mancanza di dati completi costituisce un “buco nero” che ostacola la comprensione delle vere dimensioni del problema.
Analisi Critica (dei Fatti)
La verifica della cifra di “nove volte più morti per freddo” richiede l’analisi di fonti epidemiologiche globali. L’articolo non fornisce dati specifici o riferimenti a studi che confermino o confutino tale rapporto. Pertanto, la validità di questa affermazione rimane incerta. L’autore, tuttavia, evidenzia che la citazione di questa statistica è spesso usata da gruppi che desiderano ritardare l’azione climatica, suggerendo un possibile bias nell’uso dei dati.
Relazioni (con altri fatti)
Il tema si collega a:
- Il ruolo delle emissioni di gas serra nella riscaldamento globale.
- Il contributo del settore alimentare, in particolare carne e latticini, alle emissioni di CO₂.
- Le politiche internazionali sul clima, come l’Accordo di Parigi, che mirano a limitare l’aumento della temperatura globale.
Contesto (oggettivo)
Il cambiamento climatico è un fenomeno scientificamente documentato che comporta un aumento medio della temperatura globale, con conseguenze quali l’innalzamento del livello del mare, l’aumento della frequenza e dell’intensità di eventi meteorologici estremi e la modifica dei modelli di distribuzione delle specie. Le politiche di mitigazione e adattamento mirano a ridurre le emissioni di gas serra e a gestire i rischi associati.
Domande Frequenti
- Qual è la tesi principale dell’articolo? L’autore sostiene che la statistica secondo cui più persone muoiono per freddo che per caldo è fuorviante e serve a ritardare l’azione climatica.
- Che cosa intende l’autore con “buco nero”? Si riferisce alla mancanza di dati completi e trasparenti sui decessi per condizioni climatiche estreme.
- Quali sono le conseguenze di ignorare gli impatti del cambiamento climatico? Si rischia di trascurare eventi come ondate di calore, inondazioni, siccità e altri fenomeni che causano danni significativi.
- L’autore fornisce dati verificabili? L’articolo menziona la cifra di “nove volte più morti per freddo” ma non cita fonti specifiche per la sua verifica.
- Qual è la posizione dell’autore sul consumo di carne e latticini? L’autore afferma che il consumo di questi prodotti contribuisce alle emissioni di gas serra e, di conseguenza, al cambiamento climatico.
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