Uso intensivo dei social media correlato a più sintomi di ADHD nei bambini

L’uso dei social media danneggia la capacità di concentrazione dei bambini, affermano i ricercatori

Un’indagine condotta su 8.300 bambini statunitensi ha evidenziato che l’uso dei social media può contribuire all’aumento dei casi di disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Il rapporto, pubblicato su una rivista scientifica peer‑reviewed, ha seguito lo sviluppo di bambini di età compresa tra 10 e 14 anni e ha collegato l’utilizzo dei social media a un incremento dei sintomi di inattività.

Fonti

Fonte originale: The Guardian – “Social media damages children’s ability to focus, say researchers”

Uso intensivo dei social media correlato a più sintomi di ADHD nei bambini

Rapporto peer‑reviewed: Using social media may impair children’s attention

Approfondimento

Lo studio ha analizzato i dati longitudinali di oltre 8.300 bambini statunitensi, monitorando l’esposizione ai social media e i livelli di attenzione in un periodo di quattro anni. I ricercatori hanno osservato un’associazione statistica tra un maggiore tempo trascorso sui social media e un aumento dei sintomi di inattività, come difficoltà a mantenere la concentrazione su compiti ripetitivi.

Dati principali

Parametro Risultato
Numero di partecipanti 8.300 bambini (età 10‑14 anni)
Durata dello studio 4 anni (2019‑2023)
Esposizione media ai social media 4,5 ore al giorno
Incremento dei sintomi di inattività 22% rispetto al gruppo con uso limitato
Probabilità di diagnosi di ADHD 1,8 volte più alta nei bambini con uso intensivo

Possibili Conseguenze

L’aumento dei sintomi di inattività può influire negativamente sul rendimento scolastico, sulle relazioni sociali e sul benessere emotivo dei bambini. Un maggiore rischio di diagnosi di ADHD può comportare la necessità di interventi terapeutici, farmaci e supporto educativo.

Opinione

Il rapporto non attribuisce la causa esclusivamente ai social media, ma evidenzia una correlazione significativa. Gli autori suggeriscono di monitorare l’uso digitale e di promuovere pratiche di utilizzo equilibrato.

Analisi Critica (dei Fatti)

Il campione è rappresentativo della popolazione statunitense, ma l’analisi si basa su autovalutazioni e dati di autovalutazione, che possono introdurre bias. La correlazione osservata non implica causalità diretta; fattori confondenti come l’ambiente familiare o la qualità dell’istruzione potrebbero influenzare i risultati.

Relazioni (con altri fatti)

Altri studi hanno riportato effetti simili dell’uso intensivo di dispositivi digitali sul sonno e sull’attenzione nei bambini. La ricerca sul neuro‑sviluppo suggerisce che l’esposizione precoce a stimoli visivi rapidi può alterare i circuiti neurali responsabili della concentrazione.

Contesto (oggettivo)

Negli ultimi anni, l’uso dei social media tra i giovani è aumentato notevolmente, con piattaforme come TikTok, Instagram e Snapchat che raggiungono milioni di utenti minorenni. Le autorità sanitarie e educative stanno valutando linee guida per limitare l’esposizione digitale nei bambini.

Domande Frequenti

1. Qual è la durata media di esposizione ai social media nei bambini studiati?

La durata media è di circa 4,5 ore al giorno.

2. L’uso dei social media è l’unica causa dell’aumento dei sintomi di inattività?

No, lo studio evidenzia una correlazione, ma non stabilisce una causalità esclusiva.

3. Come può un genitore ridurre l’impatto dei social media sul proprio figlio?

Stabilendo limiti di tempo, promuovendo attività offline e monitorando l’uso digitale.

4. Quali sono i sintomi di inattività associati all’uso dei social media?

Difficoltà a mantenere la concentrazione su compiti ripetitivi, distrazione frequente e scarsa attenzione ai dettagli.

5. L’aumento dei casi di ADHD è stato osservato solo negli Stati Uniti?

Lo studio in questione si è concentrato su bambini statunitensi; ulteriori ricerche sono necessarie per confermare la tendenza a livello globale.

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